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Il laboratorio di Robotica

Altre Tecnologie

Nell'anno scolastico 2004/2005 si sono realizzate le prime esperienze a supporto del Progetto Regionale di Ricerca educativa "Uso didattico della Robotica", per mezzo del quale è stato maggiormente analizzato l'apporto positivo, dato da alcune tecnologie, allo sviluppo cognitivo degli alunni coinvolti nella sperimentazione attuata per l'"uso didattico della robotica". Da allora, abbiamo imparato molto e siamo sempre più convinti che questa attività  e il metodo ad essa associato possa rappresentare un vero e proprio cambiamento, sul fronte dell'Innovazione.

Grazie alla collaborazione instaurata negli anni con le persone dell'attuale Rete per la Robocup jr (di cui la scuola fa parte) con i quali si sono condivise riflessioni e conoscenze relative ai Robot e alla didattiva, è stato possibile affinare sempre più il tipo di intervento nelle classi, con grande partecipazione ed entusiasmo degli alunni delle diverse età (dai 5 agli 11 anni). Di questo si è parlato nel contributo presentato a Torino, nella manifestazione Didamatica 2011 (Consulta il documento).

BBee

Bee Bot

Bee-bot è un robot semplice: una piccola ape di plastica, sulla cui schiena sono presenti dei tasti funzione, con i quali attivare dei semplici movimenti, molto precisi. Il passo in avanti o indietro è fisso e misura 15 centimetri; le rotazioni a destra e a sinistra sono di 90 gradi esatti. Ad ogni movimento corrisponde un lampeggiamento dei grandi occhi di Bee-bot, caratteristica che lo rende particolarmente amichevole. E’ possibile scegliere di accompagnare ogni movimento con un bip sonoro, che si diversifica alla conclusione di una sequenza che può essere formata fino ad un massimo di 40 step.​​ Dopo una prima fase di familiarizzazione, Bee-bot saprà aggirarsi nell’orto alla ricerca di fiori su cui posarsi, allo zoo, per fare amicizia con altri animali e ancora divenire maestra, per insegnare l’esecuzione delle operazioni di addizione o sottrazione. Su tabelloni quadrettati, 4 x 4 quadrati da 15 centimetri per lato, è possibile far muovere Bee Bot per per arrivare da un punto di partenza ad uno di arrivo, per raccontare la storia,  disegnata dai bambini stessi nelle ore di attività espressiva, sul pannello posizionato a pavimento .

 

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Lego RCX

Scribbler

Scribbler, è un robot  programmabile  a  corpo  unico dotato di due motori, led luminosi, fotocellule capaci di rilevare e seguire fonti luminose,  trasmettitori  a  raggi infrarossi  adatti  ad  individuare ostacoli, sensori di linea.

Lo   Scribbler   presenta   un foro  centrale  dove  è  possibile inserire    un    pennarello    che, quando il robot si muove, lascia una  traccia. 

Per  programmare lo    Scribbler    si    utilizza    un linguaggio  iconico. 

Le  istruzioni (icone),  poste  in  successione, formano diagrammi di flusso.

Gli  allievi,  per  conoscere  lo Scribbler,  possono osservare  i movimenti che compie in base ai programmi preinstallati. Ne discutono in  classe  supponendo  e  di  seguito  verificando  le  ipotesi  (es.:  perché  si  ferma, perché   va   indietro,   perché   aggira   gli   ostacoli,   …).  
Procedendo  per  tentativi  ed  errori  i  bambini  individuano la  corretta  funzione delle icone del software, relative al movimento, alle pause, ai suoni e ai led luminosi. Scoprono che, per ottenere un movimento rettilineo, lungo  un  tratto determinato  occorre  tener  conto  della  stretta  relazione  tra velocità e tempo.

   Il manuale ........

Lego NXT

Nel kit Lego Mindstorm (ormai purtroppo  fuori commercio) è presente    l' RCX – un mattoncino LEGO programmabile, una sorta di microcomputer con tre porte in uscita - A, B e C - che servono per connettere  motori e luci, e tre porte in entrata -1, 2 e 3 - che servono per connettere i sensori.

All'interno del Kit sono presenti numerosi pezzi LEGO (simili a quelli con cui i bambini sono soliti giocare) con i quali è possibile procedere alla costruzione di numerosi oggetti mobili: i più semplici sono dei carretti, dotati di due ruote posteriori e una o due ruote anteriori.

Con questo semplice carretto è possibile progettare la programmazione dei movimenti che potrà compiere attraverso il software ROBOLAB, scaricabili nel blocchetto giallo RCX dal computer, attraverso una torretta a raggi infrarossi (IR), disponibile con connessione USB.

Dopo aver preso confidenza con la costruzione di modelli, è possibile passare all'esperienza dell'utilizzo dei sensori di contatto e di luce.

Con i primi sarà possibile programmare l'oggetto in modo che sappia aggirare un ostacolo, con i secondi l'esperienza principale consisterà nell'attuzione di un certo comportamento alla vista di un colore chiaro o scuro. La presenza di dispositivi sensoriali nei kit Lego, ci può consentire di intraprendere una molteplicità di esperienze, con progetti di robot capaci, appunto, di ricevere informazioni dall’ambiente e di comportarsi nel modo previsto dalla programmazione.

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Nel kit LEGO NXT è presente un blocco programmabile a cui è possibile connettere motori, attuatori e sensori.

Generalmente si inizia a costruire dai tutorial presenti nella guida allegata al kit, ma dopo un primo approccio, è possibile procedere con l'ideazione di progetti più creativi, ideati  in piccoli gruppi di lavoro.

La fase di costruzione permetterà di realizzare concretamente i progetti ideati, provando e riprovando a costruire con i pezzi del LEGO Mindstorm NXT Education.

La programmazione consentirà di ottenere robot che effettuano percorsi, che rispondono a stimoli esterni (attraverso i sensori) che sono in grado di effettuare scelte in base ad una corretta realizzazione di programmi con il software allegato al Kit.

Il lavoro che si realizza con la robotica avrà sicuramente una ricaduta interdisciplinare e sarà possibile utilizzare tutte le conoscenze già acquisite nelle diverse materie di studio: Tecnologia,

Matematica, Scienze e Informatica, ma anche in musica, arte, coreografia ecc.    Ogni progetto sarà sicuramente coinvolgente e porterà gli alunni a divenire maggiormente responsabili dei loro progetti, guidandoli a registrare non solo i risultati delle varie prove, ma anche osservazioni, insuccessi, idee e proposte, che potranno servire per migliorarsi continuamente.

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